Specie e target

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Specie e target

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La trota marmorata e il temolo adriatico

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Trota marmorata

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La trota marmorata (Salmo marmoratus) è pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia dei Salmonidi, ovvero una specie endemica dei fiumi che sfociano in alto Mar Adriatico. Questo salmonide si è originato a partire dalla trota mediterranea/adriatica (Salmo ghigii) circa 120.000 anni fa. In Italia la trota marmorata vive principalmente negli affluenti di sinistra del fiume Po, in acque fresche e ben ossigenate caratterizzate da un fondale ghiaioso o talvolta limoso di origine glaciale. La trota marmorata è l’unica specie di trota autoctona del bacino idrografico della Dora Baltea, sia in Piemonte che Valle d’Aosta.

La trota marmorata è riconoscibile grazie alla sua particolarissima livrea marmorizzata. L’intensità dei colori e del disegno cambiano da sistema fluviale a sistema fluviale, situazione che rende addirittura possibile trovare popolazioni di trote marmorate geneticamente pure con livree caratterizzate anche da alcuni puntini rossi in alcuni individui.

La trota marmorata manifesta il più alto potenziale di crescita tra le trote europee, potendo raggiungere e superare il metro di lunghezza dove l’ambiente glielo consente. Questa specie raggiunge la maturità sessuale all’età di 3+ ​​anni (maschi) e 4+ anni (femmine). Le uova vengono deposte tra novembre e dicembre senza che l’adulto le custodisca, poiché vengono nascoste sotto la ghiaia.

La dieta della trota marmorata è piuttosto varia e cambia man mano che gli individui si accrescono. I pesci più piccoli si nutrono principalmente di invertebrati acquatici e insetti, mentre esemplari adulti, soprattutto di grandi dimensioni, si nutrono principalmente di altri pesci, talvolta integrando la dieta con piccoli vertebrati quali anfibi o anche topi, se nuotano in acqua.

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La principale minaccia di estinzione per questo salmonide è data dall’ibridazione con la trota fario. Tentativi errati e inconsapevoli di miglioramento degli stock ittici hanno portato in passato all’introduzione di trote fario di origine atlantica (Salmo trutta) in tutte le acque originarie della trota marmorata, dove si sono riprodotte con successo dando origine ad esemplari ibridi fertili, che a loro volta hanno continuato a riprodursi con altri ibridi o con altre trote marmorate. Di conseguenza la purezza genetica della trota marmorata si è quasi estinta. Grazie al life GRRAYMARBLE, trote marmorate geneticamente pure torneranno a popolare le acque del bacino fluviale della Dora Baltea quale specie dominante. Un obiettivo dimostrato realizzabile nel fiume Soca, un caso analogo in Slovenia (Berrebi et al., 2022).

Tra le numerose altre minacce che interferiscono con la sopravvivenza della trota marmorata in tutto il suo areale, troviamo anche la perdita di habitat, principalmente causata da: a) captazioni, b) antropizzazione (dighe, barriere, argini), c) estrazione di ghiaia; ma anche da pesca eccessiva e solo in minima parte da inquinamento. Gli uccelli ittiofagi, come il Cormorano (Phalacrocorax carbo), influiscono negativamente sulla sopravvivenza delle trote più giovani, ma questi uccelli sono autoctoni e la loro pressione predatoria è soprattutto un problema laddove la naturalità dei fiumi è stata alterate e antropizzata dalle minacce sopra citate.

Salmo marmoratus è stata recentemente valutata per l’Italia come in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered; CR) [suggerirei se possibile di evidenziare in rosso, colore ufficiale IUCN x categoria, o in grassetto le parole critically endangered] e con popolazioni in decremento, secondo la lista rossa italiana delle specie minacciate (IUCN, 2020). Link su questa pagina. Inoltre, è specie protetta dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE, allegato II.

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Temolo adriatico

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Il temolo adriatico (Thymallus aeliani), anche conosciuto come temolo pinna blu o temolo padano, è pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia dei Salmonidi, ovvero una specie endemica dei fiumi che sfociano in alto Mar Adriatico. In Italia il temolo pinna blu vive principalmente negli affluenti di sinistra del fiume Po, in acque fresche e ben ossigenate caratterizzate da un fondale ghiaioso o talvolta limoso di origine glaciale. Il temolo dell’Adriatico è l’unica specie autoctona di temolo nell’intero bacino adriatico.

Il temolo adriatico è riconoscibile soprattutto grazie alla sua pinna dorsale, particolarmente grande e vistosa, mentre la colorazione è grigio-verdastra con piccole macchie nere sul fianco, dietro l’opercolo. Si differenzia dal temolo europeo, conosciuto come “temolo pinna rossa” (Thymallus thymallus) per la colorazione d’insieme più slavata, meno contrastata, e dal colore bluastro della pinna caudale, più rossastra nei temoli d’oltralpe.

Si tratta di una specie gregaria, che può formare banchi numerosissimi e con rapido accrescimento, raggiungendo anche i 15 cm al primo anno di età. Gli adulti possono raggiungere e superare i 50 cm di lunghezza, dove l’ambiente glielo consente. Questa specie raggiunge la maturità sessuale all’età di 2+ anni (maschi) e 3+ anni (femmine). Le uova vengono deposte tra aprile e maggio senza che l’adulto le custodisca, poiché vengono nascoste sotto la ghiaia.

La dieta del temolo pinna blu è onnivora, si nutre principalmente di larve acquatiche, insetti e piccoli crostacei acquatici, ma può mangiare anche sostanze vegetali o, nel caso degli esemplari più grandi, piccoli pesci. Lui stesso è preda di pesci più grandi, infatti, quando popolava numeroso le acque del nord Italia, rappresentava la preda principale della trota marmorata (Salmo marmoratus).

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Tra le minacce che gravano sulla sopravvivenza di questo pesce, troviamo l’ibridazione con il temolo d’oltralpe. Tentativi errati di migliorare gli stock ittici, in passato hanno portato all’introduzione di temoli atlantici e/o danubiani (Thymallus thymallus) nelle acque originariamente popolate unicamente dal temolo adriatico, dove si sono riprodotti con successo dando origine ad esemplari ibridi fertili. Questa non è però la principale minaccia causa della rarefazione di questa specie. Il temolo pinna blu è soprattutto minacciato dell’alterazione ambientale dei corsi d’acqua, principalmente causata da a) prelievo di acqua, b) antropizzazione (dighe, barriere, argini), c) estrazione di ghiaia, ma anche dalla pesca eccessiva e dall’inquinamento. Non per ultimo, gli uccelli ittiofagi, come il Cormorano (Phalacrocorax carbo), influiscono negativamente sulla sopravvivenza dei pesci delle popolazioni naturali, sia nei riguardi di individui giovani che degli adulti, ma questi uccelli sono autoctoni e la loro pressione predatoria è soprattutto un problema laddove la naturalità dei fiumi è stata alterate e antropizzata dalle minacce sopra citate. Come risultato sommatorio di queste minacce, il temolo adriatico è oggi quasi completamente estinto. Grazie al progetto LIFE GRRAYMARBLE si spera che i temoli pinna blu possano tornare ad ospitare le acque del bacino idrografico della Dora Baltea.

Thymallus aeliani è stato recentemente valutato in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered; CR) [suggerirei se possibile di evidenziare in rosso, colore ufficiale IUCN x categoria, o in grassetto le parole critically endangered] e con popolazioni in decremento, secondo la lista rossa internazionale delle specie minacciate (IUCN, 2020) Link a questa pagina.

Letture di approfondimento
Bravničar et al., 2020. Neotype designation for Thymallus aeliani Valenciennes, 1848 from a museum topotype specimen and its affiliation with Adriatic grayling on the basis of mitochondrial DNA. ZooKeys, 999, p.165.

Duchi, A., Puzzi, C. & Volta, P. 2020. Thymallus aeliani. The IUCN Red List of Threatened Species 2020: e.T146280943A14628.

Meraner A. et al., 2012. Phylogeography of European grayling, Thymallus thymallus (Actinopterygii, Salmonidae), within the Northern Adriatic basin: evidence for native and exotic mitochondrial DNA lineages. Hydrobiologia n.693(1) pp. 205-221

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