La storia delle terme

Le sorgenti temali dell’ Orrido

La storia di Pré-Saint-Didier non può essere disgiunta da quella lunga e variamente composita che ha caratterizzato lo sviluppo dello stabilimento termale. Pare che già i romani, all’epoca dei loro spostamenti verso le Gallie, lungo la strada che passava per Pré-Saint-Didier, non fossero ignari della presenza delle salubri acque sorgive, naturalmente calde, che sgorgavano nei pressi dell’Orrido.

Tuttavia reperti e documenti non possono dare la conferma di tale supposizione dal momento che, secondo lo storico piemontese Bemo, tutte le antiche carte ri-guardanti la fonte andarono distrutte durante le guerre e le numerose incursioni che misero a repentaglio le sorti della Valdigne.

La prima notizia storica certa é perciò segnalata da un documento del 1560 riguardante l’atto di infeudazione concesso dal duca Emanuele Filiberto di Savoia a Claudio di Léval, discendente di Bozo e proprietario delle terme, come attesta un documento del 1572 segnalato da monsignor Duc nella sua ‘Histoire de l’Eglise d’Aoste’. In seguito le due polle scomparvero, probabilmente a causa dello scioglimento del ghiacciaio del Rutor che, secondo A. Argentier, avrebbe ricoperto la sorgente di detriti rocciosi. Nel 1730 la fonte venne ritrovata, ma la sua portata si dimostrò ridotta e la temperatura delle acque minore. Inoltre, come rilevava lo storico De Tillier, nel 1737 la sorgente riaffiorò in una gola molto stretta accanto al torrente, le cui acque straripando la rendevano impraticabile per l’intero periodo estivo. Verso la metà del Settecento le terme furono acquistate dalle autorità regionali e il ‘Conseil des Commis’, l’organo di governo valdostano, prese in mano la gestione dei bagni.

Per regolare lo sfruttamento delle terme, le cui acque venivano considerate fondamentali – come scrive A. Giusta – per il rilassamento delle mucose intestinali, la cura degli stati reumatici e dei tumori bianchi, e che potevano essere assunte anche oralmente, fu costruita poco distante dalla sorgente, in sostituzione di una precaria e angusta piscina,A una struttura dotata di numerose vasche e di una doccia. L’edificio, ancora visibile sebbene pericolante, occupa una singolare posizione a ridosso della roccia, sulla destra idrografica del torrente, ed é collegato al borgo dal ponte a schiena d’asino che ancora oggi viene detto ‘ponte romano’ pur essendo di epoca successiva. Nel 1830 fu fabbricata nei pressi del paese una nuova struttura termale, più funzionale e attrezzata. Questa divenne in seguito proprietà dell’avvocato Perrod di Pré-Saint-Didier fino al 1887, quando fu acquistata dalla Societá Generale Anonima Termominerale Italiana, che dette nuovo lustro all’impianto attraverso numerosi ampliamenti e la costruzione di un piccolo Casinó. Nel 1958, riabilitate alle loro precipue funzionzioni di balneoterapia, massoterapia e terapia inalatoria, dopo i tristi avvenimenti della guerra, le due sorgenti furono acquisite dalla Regione Valle d’Aosta, il cui intervento permise allo stabilimento di rimanere in attività per circa un ventennio.

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